Riporto, liberamente tradotto, un post di Chris Lema di qualche anno fa che espone bene un aspetto poco noto della piattaforma di commenti Disqus. E continuo a stupirmi che gente seria, come quelli de Il Post, continuino ad usarla.
L’obiettivo era la velocità, la performance
Lo dico sempre, non ottimizzo il mio sito. Il SEO fa schifo. Le performance non sono granché. Come promotore amatoriale di WordPress, sò che dovrei passare più tempo a rendere il mio sito migliore.
Ma non lo faccio.
Perché passo il mio tempo ad aiutare i miei clienti a migliorare. Aiuto freelancer WordPress, piccoli negozi e società. Tutto mentre sto aiutando un’agenzia più grande a ottimizzare il modo in cui supportano le grandi aziende ad adottare WordPress.
Quindi per far funzionare il mio piccolo blog mi limitavo a fare queste tre cose:
- Ospitarlo su un host gestito WordPress
- Scrivere quotidianamente contenuti originali e utili
- Utilizzare un fornitore esterno per i commenti (Disqus).
L’ultima mossa era dettata dal bisogno di rapidità.
La logica era piuttosto semplice. Se i server non avessero così tanto da caricare, sarebbero più veloci. E se il tuo browser caricasse i diversi contenuti da server diversi, lo farebbe più velocemente (in modo più asincrono).
Alcune persone odiano Disqus. Altri lo adorano. All’epoca i primi hanno previsto che il numero dei commenti sul mio sito sarebbe calato. Gli altri, cresciuto.
Quello che è successo è che il numero dei commenti è rimasto pressoché invariato, anche se sono cambiati gli utenti che commentavano.
Quindi ero felice, convinto che Disqus stesse aiutando le prestazioni del mio sito.
Non ho attivato gli annunci
Una delle cose che avevo sentito e che non piaceva a proposito di Disqus era la pubblicità: quella roba in fondo ai commenti che elenca “altri articoli sul Web”.
Non mi piaceva e l’ho disattivato. Lavoravo sodo per creare contenuti specifici e utili e non volevo che le ultime notizie comparissero sul mio sito. Pensavo di aver eliminato qualsiasi oggetto pubblicitario dal mio sito.
Le pubblicità non si vedevano quindi mi sembrava tutto a posto.
C’era qualcosa che non sapevo
Ciò di cui non mi sono reso conto o a cui non ho prestato la debita attenzione è che Disqus potesse avere una sua agenda e che non fosse in linea con la mia.
Certo, loro sono concentrati ad aiutarmi con i commenti. E la speranza era ciò potesse anche aiutare le prestazioni del mio sito.
Ma non è così che vengono pagati.
Vengono pagati quando possono sfruttare ciò che sanno. E hanno appena annunciato come hanno intenzione di farlo.
Questo è ciò che il direttore marketing David Fleck ha dichiarato:“We have the largest and deepest audience profiles on the web.”, si legge sul blog di Matt. Traduzione: “Tracciamo chiunque visiti un sito che usa Disquss e costruiamo un suo profilo basato sui contenuti che frequenta e commenta. “Deeper than Facebook”, aggiunge.
Aspetta un attimo … cosa significa?
Significa, penso, che anche disattivando a pubblicità, le persone che venivano sul mio sito e commentavano, fornivano a Disqus dati utili alla creazione di profili aggregati da utilizzare per l’immissione e la vendita di spazi pubblicitari.
In altre parole i miei visitatori – senza saperlo e senza che io li potessi avertire – sono stati rintracciati sul mio sito per qualcosa che McAfee aveva pianificato di fare.
E non l’avevo capito.
Quindi ho appena eliminato Disqus dal mio sito.
Mi dispiace. Non esiste guadagno in termini di prestazione che giustifichi il suo utilizzo. In alcun modo.
Non posso fare nulla per quello che è già successo, ma quello che posso dirti è che i tuoi commenti, andando avanti, su questo sito, non vengono più controllati da Disqus.
E se stai usando Disqus in questo momento, potresti voler riflettere per un istante su quanto hai appena letto.
Spegnendo il plugin sono tornato al sistema di commenti nativo fornito con WordPress. Funziona perfettamente. E non avrà mai pubblicità, né ti traccerà.
Quindi vai avanti e commenta con gioia e serenità.
Post liberamente tradotto da qui