È da qualche giorno disponibile l’app che si propone di semplificare il rapporto fra cittadini e PA (pagamenti, scadenze ecc).
È un’app che segna una svolta epocale nella gestione della cosa pubblica digitale: innanzitutto per il metodo di sviluppo (agile e opensource); poi per gli strumenti utilizzati (Github, Pivotal, Slak). Tutte cose che in ambito privato sono date per scontate da almeno 15 anni ma che rappresentano una novità assoluta in campo pubblico. Il primo rilascio era del luglio 2017 (la trovate qui) perché progetti di questo livello non si fanno in una settimana.
La prima impressione a caldo, a parte il solito budello per accedere tramite Spid e la latitanza del Comune di Roma, è positiva: essenziale, intuitiva, agile. Ma la domanda ingenua che sorge spontanea in questi tempi è: ma non si poteva partire da qui per il #ContactTracing #coronavirus?
Poi, certo, il problema è l’ecosistema che ci sta intorno: le amministrazioni locali (il Comune di Roma in primis) stanno al criptozoico.
Insomma, puoi pure avere Micheal Jordan in squadra ma se non c’è il canestro, nel senso che proprio non l’hanno montato e non sanno neanche cos’è, l’esito della partita è già segnato.
La trovate qui: https://io.italia.it/